Kapalabhati: la pulizia delle vie respiratorie

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 Kapalabhati: “Kapala” significa “teschio” , “Bhati” significa “splendere”, “pulito”.

Si riferisce alle canalizzazioni dell’aria nella testa: le narici, i turbinati nasali e gli altri passaggi dell’aria. E’ tradotto anche come “teschio splendente”. E’ fa parte del sistema dei Shat Kriya (Le sei tecniche di pulizia) è sia un esercizio di respirazione (Prànâyâma) che una tecnica di purificazione (Kriya). Il Kapalabhati è praticato sull’espirazione sulla contrazione dei muscoli addominali che sollevando il diaframma fanno fuoriuscire l’aria. Le espirazioni sono effettuate in una successione breve e rapida e la successiva inspirazione (passiva) è eseguita rilassando l’addome. Il Kapalabhati ha effetti sulle vie respiratorie, avviene una potente ossigenazione del sangue. Se viene praticato energicamente riequilibra gli eccessi del Dosha Kapha, se è praticato lentamente, equilibra il Dosha Vata perché aumenta l’energia complessiva. Ci sono diverse tecniche di Kapalabhati io presento il metodo che ho appreso che si diversifica nel fatto di un approccio più soft e silenzioso….

Shat Kriya

I Shat Kriya sono una serie di esercizi di pulizia del corpo fisico ed energetico e secondo i testi antichi della tradizione Yogica tantrica. sono un prerequisito per inoltrarsi nella pratica del Prànâyâmae della meditazione. L’obiettivo è quello di portare il corpo  ad un buon stato fisico, mentale ed energetico, perchè una buona salute ed un livello di energetico alto sono  disposizioni molto favorevoli alla meditazione e agli stati di espansione della coscienza.Quando il praticante  vuole iniziare a praticare il Prànâyâma, sa che per ottenere degli effetti deve ripulire il suo corpo e i canali sottili  (nadi o meridiani) È per questo che prima del Prànâyâma si raccomanda di praticare i Shat Kriya (o Shat Karma), per purificare il corpo fisico ed energetico in questo modo si permetterà all’energia di fluire meglio, aumenta la capacità di concentrarsi e l’espansione della percezione ecc… I Kriya contribuiscono a liberare il corpo dalle tossine causate dall’eccesso di cibo e contribuiscono ad alleviare molti disturbi fisici e mentali.

Le tecniche del Shat Kriya sono:

  1. Dhauti: vari sistemi di lavaggio interno
  2. Basti: la pulizia del colon
  3. Neti:il lavaggio del naso
  4. Laukiki/o Nauli: contrazione e rotazione dei retti addominali
  5. Trataka: fissità dello sguardo
  6. Kapalabhati: la pulizia delle vie respiratorie

Tecnica Kapalabhati

Kapalabhati deve essere praticato con piccoli respiri energici e silenziosi, tra due espiri, l’inspirazione è passiva e silenziosa. Ciò che caratterizza Kapalabhati è esattamente ciò che differenzia la normale respirazione.

Respirazione normale:

  • Inspirazione: attiva
  • espirazone: passiva

Kapalabhati:

  • Inspirazione passiva
  • espirazione attiva

Nel Prànâyâma, l’espirazione è più lenta dell’inspirazione, nel Kapalabhati è il contrario, l’espirazione è molto veloce. Durante il Kapalabhati la gabbia toracica resta ferma.

  • Praticate a digiuno o lontano dalla digestione.
  • Trovare una posizione comoda  (seduti a gambe incrociate, su di un cuscino da meditazione (zafu), o su di una sedia), mantenete la colonna allineata, le spalle rilassate, il mento leggermente rientrato verso la gola e la parte anteriore del corpo rilassata.
  • Cercate di dare spazio alla gabbia toracica senza fare  affidamento su di essa per il respiro e facendo attenzione a non collassare con lo sterno verso l’interno
  • Iniziate portando l’attenzione nel basso addome sotto l’ombelico
  • Si inspira con entrambe le narici, mantenere la gabbia toracica ferma e le coste aperte. Il movimento respiratorio è dato dal movimento del diaframma e dell’addome
  • Espirate con entrambe le narice e con piccoli respiri decisi e silenziosi la zona addominale si contrae, in direzione del basso-ventre e non verso il torace (fate attenzione a non muovere il plesso solare ) l’ombelico rientra gradualmente verso l’addome. Se vi può aiutare per sentire se fate state eseguendo bene l’esercizio adagiate i palmi delle mani sul ventre.
  • Inspiro: che segue avviene a seguito del rilassamento dell’addome ed è lenta e non controllata: l’aria viene richiamata all’interno, automaticamente a riempire i polmoni, senza fare nulla… Il ventre si solleva leggermente all’altezza dell’ombelico …non intervenite… osservate solo…
  • inizialmente fate solo alcuni brevi cicli (4 o 5) di respirazioni complete, imparate a riconoscere una pratica proporzionata a voi stessi…ascoltatevi… forzando otterrete solo più confusione…non fate questa praticate prima di dormire
  • non forzate se avvertite una sensazione di pesantezza e sentite il sangue pulsare nelle orecchie o del ronzio, terminate, fate alcune respirazioni molto profonde e lente…

Al termine

  • Espirare lentamente.
  • Fate alcuni cicli di respiri lenti, profondi e regolari
  • Sentite come il flusso energetico nel corpo è stato stimolato, portate successivamente per qualche respiro l’attenzione al plesso solare e poi risalite fino al Chakra Ajna.

Buona pratica!!!

Kapalabhati: la pulizia delle vie respiratorieultima modifica: 2008-07-11T09:25:00+02:00da loresansav1
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