Apprendere lo Yoga!

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Alcuni credono di poter apprendere lo Yoga leggendo molti libri, seguendo numerosi Maestri e andando ovunque per accumulare quanta più conoscenza possibile,. Pensano così di ottenere risultati, ma è un errore: in questo modo mescolando le varie forme, ci si perde! Il Ṛṣi (saggio) Patañjali autore degli Yoga Sūtra testo che contiene il suo insegnamento e composto da 196 aforismi (sūtra) … Continua a leggere

Il respiro-pranico: guardare ricevendo

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noi possiamo respirare per riempirci, nutrirci o alternativamente in un altro modo  con  un altro tipo di respiro, che non chiede ampiezza ma lentezza e consapevolezza. Si guida l’aspetto sottile del respiro (Prànâ) non lasciandolo alla deriva ma orientandolo attraverso l’ascolto. Con la pratica e l’esperienza , pochi cicli possono cambiare lo stato mentale. Col tempo, un singolo respiro può … Continua a leggere

L’impianto Yoga – mi-Sono

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Quando dico:  “mi-sento, mi sono” interiormente, cosa sento? Spesso ci si trova immersi in una eterea percezione di spazialità,  intima sì, in cui ci riconosciamo come “me”, come “identità” ,  lo yoga insegna che in realtà siamo alla la periferia di noi stessi, credendo  di conoscere ciò a cui ci riferiamo e di capirne il significato. Lo yoga ci guida … Continua a leggere

Fondamentalmente noi siamo guidati da due processi.

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Il primo riguarda la mente quando  è rivolta verso l’esterno, il rapporto con il mondo esterno e quando la mente è rivolta all’esterno è dispersa, frammentata. Il secondo riguarda quando la mente è rivolta all’interno:  il rapporto-interiore. Lo Yoga in ascolto si occupa di questo secondo processo permettendo un percorso che interiorizza, perché è equilibrante e accumula l’energia di vita: … Continua a leggere

Gli effetti della respirazione sono legati alla “Qualità” dell’attenzione

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La pratica della respirazione (Prāṇāyāma) non si limita a  stimolare lo scambio gassoso,  esiste  un respiro fisico connesso al movimento dell’aria, e un respiro sottile che segue ciò che è sottile nel respiro stesso Il respiro naturale, non meccanico, né  forzato  in tutta la sua estensione deve andare insieme a tutta, tutta la nostra presenza, solo  allora emergeranno i veri effetti … Continua a leggere

lo Yoga in ascolto – il guardare sottile#3

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Per lo Yoga, la mente prende l’atteggiamento di ciò su cui concentriamo l’attenzione. Durante la  pratica di âsana, Prânâyâmah, la mente si calma e con il guardare sottile (la meditazione) ci si cala in una profonda ricettività. quando: il soggetto che conosce, l’oggetto del conoscere, il rapporto con l’oggetto – si fondono, il potere della  consapevolezza emerge permettendio di  riconoscere … Continua a leggere

lo Yoga in ascolto – il guardare sottile#2

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Attraverso la pratica di âsana in ascolto si prende consapevolezza del corpo, poi  della nostra respirazione, poi dello stato di insieme, di totalità. Questo processo riduce la dispersione, stabilizza  la  mente-ordinaria,  e approfondisce il rapporto con un livello più originario  della mente. Rapporto, che sebbene sempre “vero”, esiste a differenti livelli di profondità, di finezza, di chiarezza. Dagli Yoga-Sūtra di … Continua a leggere

Quando si è nell’Ascolto nella pratica dello Yoga ?

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La mente riconosce l’atto di ascoltare, ma l’ascolto non è  percepire un  pensiero. L’ascolto è un’esperienza! Quando riuscite  a  riconoscere il pensiero ascolto, avete individuato l’attività della mente,  avete creato la condizione perché sia dia “l’esperienza ascolto”.

lo Yoga in ascolto – il guardare sottile#1

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la mente per noi è una funzione, è il nostro rapporto con il mondo che ci circonda, è la mente ordinaria, quella che si risveglia al mattino, legge queste parole, percepisce, immagina, concepisce, ricorda, vuole, si confronta e rileva, sono questi gli aspetti che sappiamo riconoscere nella nostra esperienza quotidiana e a cui siamo stati educati. Dagli Yoga-Sūtra  di Patañjali … Continua a leggere

Nello pratica dello Yoga in ascolto non si tratta di praticare per il corpo

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I tempi della sequenza sono molto importanti, ma ancora più cruciali sono i “momenti di ascolto” sono essi a dare significato a questa pratica. Inizialmente potrebbe risultare difficile da comprendere. Se io faccio un movimento in asana questo suscita qualcosa nel corpo, ed un movimento suscita “sempre” qualcosa, dopo, devo dare tempo che, qualcosa in me, “senta” che cosa è … Continua a leggere