Che cos’è un’āsana?

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[…] La parola āsana significa posizione e deriva dalla radice sanscrita ās “ restare, essere, sedere, stare in una particolare posizione”. Nello Yoga Sutra Patanjali descrive l’āsana come una combinazione di due importanti qualità: sukha e sthira. Sukha significa la capacità di rimanere in una posizione comodamente. Sthira significa fermezza e vigilanza.  Queste qualità dovrebbero coesistere in una posizione…. Padroneggiare sthira, cioè fermezza e vigilanza, implica padroneggiare anche sukha, cioè comodità e durata. Senza queste due qualità  insieme non è un’āsana. Dunque se pratichiamo una particolare posizione per un certo tempo, e siamo a nostro agio, vigili e comodi, rispettiamo i principi della pratica….Se agiamo in stato di tensione non possiamo osservare nient’altro che la tensione, Immaginate per esempio che nella posizione con le gambe incrociate tutti i miei pensieri vadano al dolore che provo alle caviglie compresse. Non sarò completamente nella posizione ..dovrò fare qualcosa di più semplice. Man mano che pratichiamo le posizione avremo gradualmente più sthira insieme e più sukha. Perché questo ideale dell’āsana diventi una realtà dobbiamo accettarci così come siamo. Se la nostra schiena è rigida, dobbiamo tenerne conto. Magari siamo molto flessibili, ma il respiro è corto; oppure  il respiro è giusto, ma il nostro corpo non è pronto, e allora non possiamo realizzare le qualità di un’āsana. E’ anche possibile essere molto comodi in una posizione mentre la mente è altrove. Nemmeno questa è un’āsana…se il respiro non segue uniformemente  il movimento del corpo vuol dire che qualcosa non va. La qualità del respiro è vitale perché esprime il nostro stato interiore  […]

 

Tratto da: Yoga e religiosità, TKV Desikachar,

Ed. Mediterranee, 1984, pgg.30-31

Che cos’è un’āsana?ultima modifica: 2010-09-14T22:10:00+02:00da loresansav1
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2 pensieri su “Che cos’è un’āsana?

  1. Salve,
    all’interno del blog può trovare le indicazioni che è possibile offrire on-line (almeno dal mio punto di vista), per fare una pratica specifica ritengo sia necessario praticare con un Maestro. La ricerca di un corso che corrisponda al proprio sentire non è facile, così quando si cerca un “metodo” e si visitano i vari centri può capitare che ci si senta a casa in un certo luogo o di provare un’attrazione inspiegabile verso un Maestro, il cuore ce li fa riconoscere in modo inequivocabile

    Se non li ha consultati le indico alcuni post di aiuto:

    Hatha-Yoga in ascolto: l’equilibrio estremo
    http://yogaemeditazione.myblog.it/archive/2011/05/27/hatha-yoga-in-ascolto-l-equilibrio-estremo.html

    Scheda tecnica n.1
    http://yogaemeditazione.myblog.it/archive/2007/11/16/inizio-e-fine-di-una-giornata-come-un-rituale-il-nostro-rit.html

    Buona pratica!
    Loredana

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