per non dire semplicemente “grazie” o “mi dispiace
La vita è sempre oggi e oggi abbiamo bisogno del nostro dolore per fare amicizia con noi stessi, per fare pace con le nostre mancanze e per superare il nostro antico senso di mancanza. Molte persone credono di aver bisogno di libertà quando sono già libere e rinviano il loro impegno personale nella vita negando che vorrebbero amore e non “libertà” e ignorando il fatto che nella vita adulta l’amore che si riceve non può soddisfare il bisogno non soddisfatto nell’infanzia. Molte persone sentono di “dover fare” tante cose senza però arrivare mai a capire cosa vogliono davvero fare e cosa possono davvero fare. Continuano a fare “qualcosa” senza impegnarsi a costruire una buona vita, giorno per giorno. Molte persone passano la vita a convincersi di “essere state ferite” e a “sentirsi ferite” e a “reagire” a tali “ingiustizie”.
Chiudono il cuore, la mente e magari anche i genitali pur di non cedere, pur di non dire “mi dispiace” e tornare liberi di dire “grazie”.In genere le persone non vogliono accettare una cosa semplicissima, cioè che la loro vita è fatta soprattutto di tanti “grazie” e di tanti “mi dispiace”.Il percorso analitico non cura nessuna malattia, ma aiuta solo a volersi bene, a voler bene e a rinunciare alle pretese e alle illusioni. Aiuta a dire “grazie” e “mi dispiace”.
G. Ravaglia: su http://risorse-psicoterapia.org/Gr.md.htm
L’ equilibrio alimentare…
e i cambiamenti… Mi sono resa conto che l’interesse delle persone che praticano yoga per quanto riguarda l’alimentazione è rivolto principalmente alla dieta, questo atteggiamento se non è accompagnato da un rapporto-consapevole con i bisogni del proprio corpo comporterà vari squilibri fisici e psicologici. Diventa necessario modificare questo atteggiamento in direzione di rapporto-consapevole con i prodotti-alimentari per arrivare ad un equilibrio: alimentare, fisiologico … Continua a leggere