Le âsana dello yoga hanno effetti profondi e sottili (vedi il lavoro sapiente sulle energie esistenziali) oggi la maggior parte delle scuole di Yoga introducono le âsana per migliorare le prestazioni fisiche e questo può ridurre significativamente gli effetti sottili di âsana
Secondo l’insegnamento sottile della fisiologia dello yoga, l’uomo ha tre involucri/corpi chiamati śarīrāḥ/Kaya che circondono il corpo…ogni postura (le âsana) dello Yoga ha effetti su tutti e tre queste dimensioni. Ogni posizione agisce sui legamenti, muscoli, tendini, la digestione, la circolazione del sangue, ghiandole, nervi, spina dorsale e il sistema energetico, le emozioni e la mente.
Secondo questo insegnamento, le funzioni fisiche e mentali sono controllate dal flusso di Prànâ. Prànâ fluisce attraverso le Nādi ed è assorbito principalmente attraverso la respirazione, il cibo, la luce del sole e del pensiero, e viene memorizzato nei Cakra, spesso questo flusso naturale si disperde a causa dello stress quotidiano, da una dieta scorretta e cattive abitudini di vita e di pensiero.
Di seguito alcune spiegazioni di come âsana agisce sul corpo sottile e sul corpo fisico per permettere al Prànâ di fluire, sbloccando così i Cakra e fluendo liberamente lungo le Nādi.
âsana, consapevolezza e qualità d’ascolto, tre aspetti inscindibili, gli effetti sottili di âsana, senza uno di questi aspetti, non si produrranno perché è qualcosa che si manifesta come risultato di un particolare atteggiamento nella pratica.
Urdhva prasarita padasana
gli esercizi per le gambe sono chiamati in sanscrito Prànâyâma-Sahita, sono indicate in questo modo il tipo di âsana che dirigono il Prànâ verso il Cakra Manipūra, (plesso solare) a Ājnā Cakra (lo sguardo dietro gli occhi)
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Sarvângâsana e halāsana
sono le âsana sulle spalle attivano Vishuddhi Cakra (centro della gola), responsabile del metabolismo del corpo, il potere di espressione e di pensiero.
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Matsyâsana
Matsyasana, il pesce apre il centro del cuore (Anāhata Cakra)
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Paścimottānāsana
Stimola Cakra Manipūra, (fiducia) Cakra Swādhisthāna (la capacità di comunicare) e Cakra Mooladhāra (la forza del corpo e il funzionamento dei sensi). Si apre la Nādi (Sushumna)
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Bhujaṅgāsana
Il Cobra versato l’energia risvegliata in Anāhata Cakra (centro del cuore).
Dhanurâsana e ardha śalabhāsana
L’arco e la mezza-cavalletta hanno la funzione di spingere più avanti Vishuddhi Cakra (gola).
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Jaṭhara parivartanāsana
la torsione spinale porta il Prana verso Ājnā Cakra (lo sguardo dietro gli occhi) e Sahasrāra (il Cakra più alto, la corona della testa) La torsione è il punto più alto di un percorso di âsana perché è un concerto di energia.
Utthita trikoṇāsana parshva
Il triangolo purifica le Nādi Ida e Pingala, i due canali più importanti che sono ai lati della Nādi Sushumna.
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lUttānāsana
La postura in avanti in flessione dirige il Prànâ attraverso tutti i Cakra dal basso verso l’alto.
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Shavâsana
Quando questa âsana è posta alla conclusione di una sequenza ci si ritrova con tutti i Cakra sono attivati e il Prànâ che può fluire in tutte le Nādi.
Durante il rilassamento finale l’energia viene immagazzinata nelle Nādi e nei Cakra è per questo che spesso gli effetti di una pratica si fanno sentire per l’intera giornata ed anche il giorno successivo. Ma questo è solo uno effetto superficiale della pratica, il punto essenziale è che il Prànâ così attivato ha creato le condizioni per saper stare fermi, colonna eretta, respiro calmo e mente assorta per una visione penetrante e autoreferenziale… sarete capaci di realizzazioni profonde e svelanti sulla dimensione originaria del sapore di se stesso!