Patanjali – Yoga Sutra, Aforismi: 2.20, 2.21

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  Aforisma 2.20 – Drasta drsimatrah suddho’pi pratyayanupasyah                                                            Sebbene colui che percepisce “il fatto di guardare solamente” resti inalterato, a seguito dell’idea di andare e venire, sembra vedere da una direzione mentale. … Continua a leggere

Patanjali – Yoga Sutra, Aforisma 1.36

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  Aforisma 1.36 Visoka va jyotismati                              Nel dolore molto profondo, l’alternativa è “il chiarore del lampo”: questa è la dissociazione dalla sofferenza                  Patanjali, Yoga Sutra, Primo libro Samadhi Pada  – La Via del Samadhi Articoli correlati: I cinque klesha o afflizioni, Patanjali…Raja-Yoga, Aforisma 1.17, Yoga Sutra 1.1,1.2,1.3, Samadhi-Pada#1,

Asthanga Yoga – Breve introduzione

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Il corpo dello Yoga Ashtau-Angani da cui deriva il nome: Asthanga-Yoga (o Raja Yoga) Patanjali presenta l‘Asthanga-Yoga nel secondo libro il Shadana Pada – Il libro della Strategia. L’Asthanga-Yoga non fu concepito e scritto per essere dibattuto intellettualmente, bensì per spiegare e mostrare le tecniche per migliorare la consapevolezza, esplorare le potenzialità della propria mente fino ad arrivare a trascenderla. … Continua a leggere

Patanjali – Yoga Sutra, Aforismi 1.1, 1.2, 1.3, 1.4

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 1.1 – Atha-yoga-anushasanam                                     Ora che sei pronto, io ti inizierò al mistero dello Yoga  . 1.2 – yogah-citta-vritti-nirodhah                                      Si ha lo stato di yoga quando si … Continua a leggere

Patanjali – Yoga Sutra, Aforisma 1.17

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Aforisma 1.17 – Vitarka-vicharanandasmitanugamat samprajnatah                                                                        Il cammino non è la riflessione superficiale fondata sulle emozioni, ma una  costante osservazione profonda e quieta sul senso di IO … Continua a leggere

RAGA: Attaccamento – il primo binario

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Il primo binario: l’attaccamento. Questo io in cui ci identifichiamo vogliamo che sia felice cerchiamo  quindi di dargli tutto ciò che può fargli piacere, cominciano così a  crearsi gli  attaccamenti verso tutto ciò che ci porta piacere. Viviamo cominciamo a scegliere preferendo ciò che abbiamo sperimentato di piacevole e quindi che vogliamo si  ripeta ancora. E’ come quando si fa … Continua a leggere

Kausitaki Upaniṣad – 3.8

[…] Non si dovrebbe cercare di capire la forma;  si dovrebbe conoscere colui che vede la forma. Non si dovrebbe cercare di capire il sapore del cibo; si dovrebbe conoscere colui che percepisce il sapore del cibo. Non si dovrebbe cercare di capire l’azione; si dovrebbe conoscere colui che agisce. Non si dovrebbe cercare di capire la gioia e il … Continua a leggere

Mundaka Upaniṣad

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[…] 3. Non è possibile raggiungere l’Atman con l’insegnamento, e neppure con l’intelletto né con molta dottrina. Lo può ottenere soltanto colui che Esso trasceglie; a costui l’Atman medesimo rivela la propria essenza […]  continua a leggere Articolo correlato: I limiti della conoscenza umana nelle upanishad,

Isha Upaniṣad

[…] 10. L’Assoluto, si dice, è diverso dalla conoscenza, diverso dall’ignoranza. Questo abbiamo udito dai saggi che ce l’hanno insegnato.  […] continua a leggere  Tratto da: Upaniṣad , a cura di Carlo Della Casa, Ed. Utet, 1983, pag.346-349 . Immagine Via: Marr-tb *** Articolo correlato: i limiti della conoscenza umana nelle upanishad

Mandukya Upanishad

 […]  Si considera come quarto (modo di essere) quello che è privo d conoscenza delle cose interiori,privo di conoscenza delle cose esteriori, privo della conoscenza di entrambe. Esso non è costituito soltanto di conoscenza, non è conoscitore né non conoscitore. Esso è invisibile, inavvicinabile, inafferrabile, indefinibile, impensabile, indescrivibile, ha come caratteristica essenziale di dipendere soltanto da se stesso; in esso il … Continua a leggere