Prànâ-Ciò che va ovunque

Breve introduzione #3  e I Principi energetici del corpo-sottile i Vāyu Che cos’è il Prànâ? Prànâ è una parola sanscrita che significa Ciò che è presente ovunque (Pra=ovunque, an=andare) è più comunemente tradotto come forza-vitale. . Qual è l’origine del Prànâ?  Ci sono diverse scuole di pensiero sull’origine e la natura del Prànâ. Da alcune Tradizioni  è visto come un prodotto del … Continua a leggere

Pratyâhârah… l’inversione della direzione sensoriale

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Con i primi quattro anga, attraverso pratiche opportune di Yoga si creano le condizioni per condurre al silenzio le Vritty, i vortici della mente, a quel punto avviene l’accesso al Pratyâhârah, il quinto anga, l’inversione della direzione dei sensi, si torna indietro da dove sentiamo tutto. Ora l’attenzione è orientata verso il Principio, il punto-originario da cui tutti i sensi … Continua a leggere

La pratica in ascolto dei Bandha

2. Uḍḍiyāna-bandha Mudra Per le informazioni di base: vedi articolo la saggezza dell’ascolto nella pratica dei Bandha .Significato del nome:  Uḍḍiyāna significa: tirare verso l’interno e l’alto. E’ il secondo dei tre Bandha. .   Dall’ Hathayogapradipika, III-55 Baddho yena sushumnayam praanastuddiyate yatah Tasmaduddiyanachoyam yogibhissamudahrutah E’ così chiamato dagli Yogin poiché grazie a esso il Prànâ, dopo essere stato trattenuto, s’innalza lungo … Continua a leggere

Mi è capitato…

Citazione

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[…] mi è capitato molte volte di vedere persone “troppo sensibili” ferire gli altri senza alcuna necessità.

E ho visto anche persone “sincere e aperte” usare la logica per imporre i propri interessi, senza neanche esserne consapevoli.

Ho visto infine persone “brave a leggere nel cuore degli uomini” lasciarsi ingannare senza sforzo da adulatori visibilmente insinceri.

A questo punto mi sembra naturale chiedersi cosa ognuno di noi alla fin fine conosca di se stesso… […]

Haruki Murakami

Le lezioni della cultura Zen

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[…] la mente dello spettatore deve immediatamente esperire qualcosa che trascende l’opera. Come l’occhio non può vedere se stesso, così accade con la mente. Provocare l’introspezione diventa una deliberata funzione dell’arte Zen, consistente nell’obbligare la mente ad andare al di là della forma superficiale dell’opera, incontro all’esperienza diretta di una realtà più alta (continua a leggere) Tratto da: La cultura … Continua a leggere

Abhinivesha – l’attaccamento all’io individuale

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Come ultima risultante del seguire questi due binari  Raga e Dvesha succede che a forza di occuparci di quello che piace  al nostro io,  di quello che non gli piace, quindi a forza di stare sempre ad occuparsi l’IO, di se stesso, ad un certo punto si sviluppa un attaccamento alla propria individualità, arrivando a dire che quell’IO è la … Continua a leggere

Eutanasia, fine della vita…

Tema importante e sul quale rifletto a lungo. Se dovessi trovarmi in una condizione di malattia che provoca molta sofferenza o se per sopravvivere dovessi essere alimentata artificialmente, ora come ora non so dire se prevarrebbe il porre termine alla mia vita consapevolmente o se emergerebbe in me il pensiero che ciò che mi sta capitando è dovuto al Karma … Continua a leggere

Le asana dello Yoga per la Meditazione – scheda tecnica n.31 – Pavanmutktasana o Sukshmavyayama”, gli “esercizi sottili.”

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Se trascuriamo la nostra salute non sarà possibile iniziare un percorso di ricerca interiore è perciò necessario seguire nello stesso tempo un metodo che si occupi del corpo, della mente e del respiro da un aspetto di salute.. ridistribuendo in modo equilibrato Il Prāṇā. Da qui il senso della proposta della serie di Schede Tecniche dedicate alla prevenzione e al mantenimento … Continua a leggere